Genova. Di ufficiale non c’è ancora nulla, ma sindacati e lavoratori sanno che l’azienda sta disattendendo l’accordo siglato e che sulla collina tecnologica degli Erzelli verrà trasferita solo una parte dell’attività, mentre la produzione verrà esternalizzata. Per questo motivo stamattina è stata indetta un’ora di sciopero, con manifestazione davanti ai cancelli di Sestri Ponente e blocco del traffico.
“Sappiamo che l’azienda sta trattando con una realtà di Milano per appaltare la produzione, che quindi non andrà agli Erzelli – dichiara Bruno Manganaro, segretario genovese della Fiom Cgil – questo, inoltre, potrebbe essere solo il primo passo e quindi non si prevede nulla di buono”.
Ciò che fa imbestialire lavoratori e sindacati è il silenzio che si è creato intorno alla vicenda. “Sanno tutti cosa sta succedendo, ma nessuno dice nulla, neanche le istituzioni – prosegue Manganaro – oltretutto, dietro a questo accordo ne era stato fatto anche un altro che, in contropartita del trasferimento di Esaote agli Erzelli, prevede un insediamento con funzioni residenziali, alberghiere e commerciali e l’apertura di una nuova Coop a Sestri Ponente, dove ora c’è Esaote. Fatto non visto certo di buon occhio dai commercianti della zona”.
Secondo il segretario della Fiom, quindi, le problematiche sono numerose e rischia di rimetterci anche il quartiere di Sestri Ponente e non solo i lavoratori. “A tutto questo va aggiunto che, continuando in questa direzione, Erzelli rischia di essere veramente poca cosa”.
Nel frattempo, proprio stamattina, è arrivata una convocazione da parte di Confindustria, che ha fissato un incontro tra sindacati e azienda per il 28 aprile. “Come sempre siamo stati noi a sollevare il coperchio – conclude Manganaro – ed è assurdo che la convocazione sia arrivata solo in conseguenza dello sciopero”.