Economia

Piaggio Aero, gli operai di Sestri Ponente di nuovo in piazza: domani corteo e incontro in Prefettura. Manganaro (Fiom): “No a divisioni”

corteo piaggio aero

Genova. Nuovo sciopero e blocco della rotonda a Sestri Ponente: i lavoratori dello stabilimento genovese di Piaggio Aero sono tornati in strada anche oggi per protestare contro i 165 esuberi (di cui 117 a Genova) e le 207 esternalizzazioni previste dal piano industriale, con la chiusura della parte produttiva e il mantenimento del solo reparto manutenzioni.

Bloccato il traffico alla rotonda dell’aeroporto di Genova, per domani sono annunciate nuove forme di protesta: i lavoratori di Sestri Ponente sfileranno in corteo, fino al palazzo della Prefettura, dove è previsto un incontro. Martedì prossimo è fissato il vertice azienda-sindacati nella sede di Confindustria a Savona.

Intanto i rapporti tra i sindacati territoriali restano tesi. Ieri le delegazioni genovesi di Fiom e Uilm non si sono presentate all’incontro tra sindacati per trovare una volta per tutte una posizione unitaria che tuteli i due stabilimenti. “”Non siamo andati all’incontro di ieri – spiega il segretari della Fiom Bruno Manganaro – perché oggi c’è una riunione sulla questione Piaggio in Cgil e noi siamo abituati ad affrontare prima le cose in casa nostra e poi a confrontarci con gli altri”.

Il nervosismo però è palpabile. Voci non ufficiali dicono che Genova starebbe lavorando sottobanco per riversare su Finale tutti gli esuberi portando invece a Genova tutti gli esternalizzati in una nuova società a marchio Piaggio, un modo in sostanza per la politica genovese di salvare la faccia di fronte all’ennesima chiusura di un’industria sotto la Lanterna. Voci che vengono respinte con forza ma che denotano come i rapporti tra Genova e Finale siano tutt’altro che buoni: “Fino a ieri la posizione era unitaria” dice il segretario della Fiom genovese. “Noi continuiamo a sostenere che il piano è inaccettabile e vanno ritirati tutti gli esuberi e rivendichiamo il fatto che il vecchio accordo di programma prevedeva due stabilimenti”.

Di questo domani si parlerà in Prefettura “perché è arrivato il momento di coinvolgere il governo e anche di vedere se nel settore della Difesa è disposto a fare gli investimenti che consentirebbero di lanciare la produzione di Piaggio aero grazie al drone e al pattugliatore”. I sindacati proveranno anche a giocare la carta dei contratti di solidarietà: “Sono appena stati rifinanziati e consentirebbero di tirare un po’ il fiato per vedere se nel frattempo il mercato si muove” spiega Manganaro.

Ma, ancora una volta, domani in piazza ci sarà solo Genova: “A Genova gli operai sanno di essere a rischio tra licenziamenti ed esternalizzazioni, evidentemente altri si sentono più fortunati. Ma a mio parere chi ha qualche fortuna in più o pensa di averla, dovrebbe difendere chi è maggiormente in difficoltà”. Ma evidentemente per gli operai e i sindacati finalesi,che puntano tutto sul trasferimento a Villanova d’Albenga, questa non è una priorità. Se le tensioni non dovessero dipanarsi, il rischio è quello che l’azienda decida di procedere con trattative separate per i due stabilimenti, e lì sarebbe davvero la fine non solo per Genova, ma per la stessa credibilità delle rappresentanze sindacali.

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