Cronaca

Pesto, tisane, giocattoli e libri di scuola con i soldi dei liguri. Non solo Idv mirino: la Procura continua a scavare

Marylin Fusco consiglieri idv

Genova. La posizione di Nicolò Scialfa è stata considerata più grave di quella degli altri consiglieri perché il ruolo di capogruppo gli consentiva di mettere le mani direttamente sulla cassa (poteva fare liberamente prelievi dal conto corrente insieme al tesoriere, diversamente dai consiglieri) e di firmare (e in due casi, in base agli accertamenti dei finanzieri, di falsificare) i verbali di rendicontazione. Ma le spese improprie con i fondi destinati al gruppo, le avrebbero fatte tutti. E’ quanto emerge dalle 50 pagine di ordinanza con cui il gip Roberta Bossi, oltre ad accogliere la richiesta della Procura sull’esigenza di custodia cautelare per Scialfa, riassume – con un elenco volutamente non completo – per ciascuno degli indagati gli acquisti non propriamente istituzionali: Dal gratta e vinci acquistato in autogrill agli assorbenti, dai gelati a due passi da casa ai numerosi scontrini di alberghi e ristorazione emessi spesso di domenica quando l’attività istituzionale dei consiglieri non è (quasi) mai giustificabile.

Ognuno aveva le proprie predilezioni, chi i ristoranti e i vini (il capogruppo, soprattutto che in due anni ha speso ben 20 mila euro, ma anche altri), chi i gadget di cancelleria costosi (Marylin Fusco, grande consumatrice di agende in pelle, portablocchi in pelle, portadocumenti) chi giornali in quantità industriale.

E’ il caso quest’ultimo dell’ex consigliere regionale Stefano Quaini, che nel 2010 spende 734 euro di riviste e quotidiani per l’ospedale Santa Corona di Pietra ligure, dove è medico anestesista. Lo stesso Quaini (passato al partito di Sel e poi dimessosi da ogni incarico istituzionale) nel 2011 ha acquistato ben 6 auricolari per blackberry (per la precisione ben tre in un paio di settimane: il 7, il 22 e il 24 gennaio, e poi di nuovo il 20 settembre, il 10 ottobre e il 21 novembre). Per lui anche fiori, cartine per tabacco e pesto, ma anche 54,50 euro di strumenti chirurgici acquistati il 2 settembre 2011. Tra gli scontrini di ristorazione del medico savonese ci sono una cena e poi due tisane a Cremona, il pane domenicale a Murialdo, bar e pizzerie spesso di domenica. E un menù per 40 persone il 20 ottobre del 2010 presso il risorante Alpi di Cairo Montenotte per un totale di 500 euro.

Tra le spese cui la magistratura ha sollevato dubbi ci sono 133 euro di giochi e modellismo acquistati ad Albenga. Su questa spesa Quaini, quando si è presentato spontaneamente davanti al magistrato lo scorso maggio ha giustificato l’esborso come regalo per i “figli di simpatizzanti Idv che avevano partecipato a un convegno in materia di sanità”. Si trattava in realtà di un convegno organizzato dal gruppo regionale dell’Idv in materia di crisi che si tenne a Cairo Montenotte il 26 novembre 2010. Sempre in quell’occasione un collaboratore di Quaini, Piero Pirritano, riceve in contanti 1.967 euro. Nella ricevuta (del 25 novembre 2010) la causale è “Convegno dibattito che si terrà in data 26 novembre 2010”. Pirritano, impiegato presso la segreteria, sentito dal pm il 27 luglio 2013, ha dichiarato di non ricordare con l’esattezza l’occasione né da chi ha ricevuto il denaro, precisando tuttavia che il documento “si riferiva con certezza a un importo ricevuto a fronte di pezze giustificative per spese relative a un convegno dibattito”.

Maruska Piredda ha una predilezione per il ristorante Fooding di Peschiera Borromeo: dall’aperitivo al dolce, ci si reca ogni volta che ha un momento libero dagli impegni istituzionali. Mentre per lo shopping, fatto prevalentemente a Milano, si divide tra il Negozio di camicie Nara di Milano, Double B e Hollister. Tra gli altri scontrini citati dal Gip ci sono diverse sedute dal parrucchiere, il viaggio con il marito a Bagheria e vari bar e ristoranti in Sardegna con consumazioni per due persone dell’agosto 2011. Suoi sono anche un cd e un gratta e vinci acquistati a spese dei contribuenti in un autogrill sull’autostrada dei Giovi. E nell’alenco ci sono anche alcuni libri, secondo gli investigatori alcuni sarebbero libri scolastici.

Marylin Fusco per la gadgettistica da ufficio non bada a spese. Decine di scontrini (spesso appositamente frazionati, secondo la tesi della Procura) e centinaia di euro spesi in portachiavi di marca, agende in pelle e biglietti d’auguri, per non parlare di un portablocco Mont Blanc in pelle di coccodrillo costato (a noi) 375 euro frazionato in tre successivi scontrini. Sulla ristorazione invece la moglie dell’ex coordinatore regionale dell’Idv è meno esigente. Tra i locali prescelti ci sono la pizzeria Rossopomodoro della Fiumara e il ristorante San Giorgio di via Rimassa. In un caso per la stessa cena (300 euro per 6 persone il 18 ottobre 2011), vengono addebitate due fatture, una da lei e una da Quaini.

Per l’ex capogruppo Scialfa l’attesa ora è per l’interrogatorio di garanzia che si svolgerà venerdì e per il tribunale del riesame a cui i suoi legali hanno fatto ricorso e rappresenterebbe l’unico modo per “sfuggire” anche alla sospensione dalla carica di consigliere regionale, che in base alla legge, sarebbe automatica non appena sarà notificata alla Regione la misura cautelare. Per gli altri, se non decideranno di farsi nuovamente ascoltare dai magistrati, l’attesa è per la richiesta di rinvio a giudizio per cui ci vorrà ancora qualche tempo perché gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Nicola Piacente, continuano a scavare tra carte, conti correnti e scontrini. Contemporaneamente il sostituto procuratore Francesco Pinto, lavora agli altri filoni dell’inchiesta, quelli che vedono coinvolti tutti gli altri gruppi del consiglio regionale. Un lavoro lungo difficile, sottolineano in Procura, fatto con risorse numericamente limitate, ma che non tarderà a portare nuovi importanti sviluppi. E non è escluso che la misura cautelare emessa ieri per l’ex capogruppo dell’Idv, possa essere presa in futuro per altre figure di spicco del parlamentino di via Fieschi.

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