Cronaca

Tragedia Genova, le parole commosse del Capitano Kothmeir: “Tra lacrime e speranza ho visto l’Italia che mi piace”

schianto molo giano

Genova. “Avverto l’intima esigenza di voler ringraziare tutti coloro che, nelle ultime 36 ore, attraverso telefonate, sms, mail, post… mi sono e ci sono stati vicini in questo momento così drammatico per le famiglie dei colleghi scomparsi, per gli Uomini della Guardia Costiera, per tutta la comunità di Genova ed, in fondo, per la nostra Italia già profondamente provata da troppe critiche e, se mi è concesso, forse da pochi tangibili esempi di desiderio di rinnovamento”. Queste le parole che il Capitano di Corvetta, Massimo Kothmeir, scrive sul suo profilo Facebook dopo la tragedia nel porto di Genova.

“Il mio senso dello Stato, unito ad un difficile sforzo di riflessione, in questi istanti di grave dissidio emotivo interiore, mi suggeriscono di abbandonare toni e schieramenti di critica dedicandomi, invece, a portare avanti le ricerche dei corpi ancora non ritrovati e a pormi tutta una serie di domande e valutazioni finalizzate, domani, ad evidenziare le criticità emerse ed a proporre migliori e più adeguate azioni per fare in modo che simili tragedie non abbiano più a ripetersi”, prosegue.

Parole commosse che scorrono come fiumi. “Sin dai primi minuti successivi al crollo, in mezzo ad una nube di pulviscolo grigio illuminata a giorno dalle fotoelettriche, sino ancora a stamattina, il dolore per la scomparsa dei miei compagni è stato costantemente confortato da un tangibile senso di incondizionata cooperazione, di efficienza tentacolare di tutte le operazioni di soccorso svolte, in completa sinergia, da Uniformi di tutti i colori e da Uomini di tutte le professioni che, nel mezzo di una tragedia, hanno nuovamente dimostrato di poter collaborare a strettissimo contatto fornendo, ognuna per la propria parte, il meglio delle proprie potenzialità”.

“Nello stretto ambito del luogo della tragedia, tra lacrime e speranze, ho visto l’Italia che mi piace, l’Italia che vorrei, l’Italia che ho giurato di servire fedelmente sino all’estremo sacrificio, l’Italia che, per quanto se ne dica, C’È e quando c’è da versare sudore e spremere il cuore batte e batte forte, come nessun’altro…Vorrei poter ancora avvertire quel brivido senza dover attendere una nuova tragedia”.

“A chi parla di partite di calcio che non è necessario sospendere, a tutti quegli “ingegneri strutturali” che giudicano l’inidoneità della localizzazione di una torre deputata al controllo del traffico marittimo dico, non distraetevi, non perdete di vista l’obiettivo! Non è più il tempo della critica fine a se stessa! Questo Paese, mai come adesso, ha bisogno di idee realizzabili, di intelligenze fresche, di progetti rivoluzionari, di un’energia collettiva. I battitori liberi hanno perso, qui c’è bisogno di mani che si stringano, di braccia forti che lavorino, di sorrisi che rassicurino”.

“L’analisi a freddo degli eventi imporrà l’adozione di soluzioni che saranno utili in tutto il mondo. I miei Compagni non saranno morti invano. Noi le definiamo “lesson learned” e, ne sono certo, le morti di oggi salveranno molte più vite domani”.

“Ringrazio tutti per ogni forma di supporto ricevuta. In qualche modo, ognuno di voi è entrato a far parte della Guardia Costiera come, in qualche modo, la Famiglia della Guardia Costiera, da oggi, sarà indissolubilmente per sempre legata alle famiglie dei nostri Amici scomparsi. Grazie a tutti voi”, conclude il Capitano.

 

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