Cronaca

Barriere architettoniche e semafori “muti”, esposto in Procura: “A Genova i disabili rischiano la vita”

strisce pedonali
Foto d'archivio

Genova. “A Genova i disabili rischiano la vita”. A lanciare l’allarme è il “Comitato Progetti”, che ha presentato un esposto in Procura. “Dopo attente verifiche ed accertato che le leggi vengono disattese, nei confronti di chi ha disabilità gravi, anche da chi dovrebbe farle rispettare, abbiamo chiesto alla Procura di verificare ed accertare se si sono perpetrati reati perseguibili”, spiega Andrea Cambiaso per conto del Comitato.

“Nonostante il D.P.R. 503 del 1996 abbia sancito il diritto delle persone diversamente abili alla rimozione di tutte le barriere architettoniche e sensoriali, nonostante la legge 85 del marzo 2001 (art. 2, comma pp) preveda la presenza di segnali acustici e tattili in prossimità dei semafori di nuova generazione, ancora oggi le persone cieche e ipovedenti vivono profondi disagi causati dalla quasi totale assenza di segnali acustici e sensoriali”, si legge nell’esposto.

Al Comitato risulta che in passato l’Unione Italiana Ciechi abbia presentato presso il Comune di Genova un elenco di 25 punti della città particolarmente pericolosi, chiedendo di installare almeno in queste zone semafori dotati di segnale acustico. “Ad oggi non è pervenuta risposta, quindi ciechi e ipovedenti continuano a rischiare quotidianamente la vita per poter attraversare la strada – si legge ancora nell’esposto – il tutto con la più totale indifferenza da parte del sindaco e degli assessori, che non si degnano neppure di dare una risposta”.

Per questo i firmatari del documento chiedono una verifica da parte della Procura ed un eventuale intervento nelle forme ritenute più opportune per far rispettare le leggi vigenti in materia.

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