Economia

Selex, pronti 1938 esuberi: lunedì sciopero a Genova, possibile corteo

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Genova. Il Piano di riassetto e rilancio di Selex Es “rappresenta un passaggio inevitabile per ottenere un portafoglio adeguato di tecnologie, prodotti e capacità sistemistiche che valorizzi l’offerta dell’Azienda e ne rafforzi il posizionamento sui mercati export, anche su segmenti di business adiacenti”. Lo afferma Finmeccanica in una nota, precisando che “il processo di razionalizzazione in corso mira a eliminare quelle inefficienze e duplicazioni che oggi non consentono a Selex ES di raggiungere l’eccellenza operativa e di essere maggiormente competitiva”.

Il Piano, presentato al cda di Finmeccanica del 26 marzo 2013, “punta a supportare adeguatamente la strategia di Selex
ES mediante la definizione di un modello di business piu’ sostenibile ed efficace, attraverso il raggiungimento di alcuni importanti obiettivi”, precisa la nota: “tra questi la razionalizzazione del portafoglio prodotti, che passeranno dai circa 550 attuali a circa 350, e la concomitante concentrazione degli investimenti su quelle tecnologie che meglio si adattano ai requisiti richiesti dal mercato; il miglioramento del tasso di utilizzo degli asset; la riduzione dei costi di struttura e la razionalizzazione della presenza geografica, con la riduzione
di circa 25 siti tra Italia e Gran Bretagna”.

Selex Es conta attualmente oltre 17.000 dipendenti, distribuiti prevalentemente tra Italia e Gran Bretagna, precisa la nota di Finmeccanica. Il piano, presentato oggi alle organizzazioni sindacali, è “finalizzato a creare una realtà europea integrata, con massa critica e competenze tecnologiche adeguate a sostenere la sfida dei mercati internazionali nel settore dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza, in linea con quanto già intrapreso da diversi concorrenti”.

“Tale Piano si inserisce nell’articolato percorso di ristrutturazione operativa e riassetto patrimoniale avviato da Finmeccanica per ottimizzare la propria struttura industriale, migliorandone la competitività e garantendone la sostenibilità strategica ed economico-finanziaria”, prosegue la nota.

Per realizzare il Piano, “si rende necessario procedere a un corretto dimensionamento degli organici, sia diretti che indiretti, la cui gestione e’ oggetto di confronto con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori. Le risorse interessate sono complessivamente 2.529, in Italia e UK. Relativamente a queste, in Italia l’azienda ha già raggiunto con le rispettive rappresentanze sindacali un accordo di mobilita’ per 810 dipendenti e un accordo per l’uscita di 120 dirigenti; si prevede inoltre un ridimensionamento del personale in Gran Bretagna fino a un massimo del 10% dell’organico presente sul territorio”.

“La realizzazione di questo Piano – conclude la nota – rappresenta il presupposto necessario per rendere Selex ES un operatore globale nel proprio settore, con una vasta base di clienti e con performance economico finanziarie allineate con i più elevati benchmark di mercato”.

La Fiom di Genova ha indetto quattro ore di sciopero dei lavoratori della sede genovese di Selex per lunedì mattina come prima reazione all’annuncio del piano. Il sindacato ha anche confermato l’assemblea di un’ora in programma sempre per lunedì. La Fiom non esclude una manifestazione per le vie di Genova.

“Non accetteremo strumenti che portino ai licenziamenti e che prefigurino un’azienda che si sottodimensiona negli organici ma anche nelle prospettive”, ha affermato il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.

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