Chiavari. La struttura avrebbe dovuto garantire ai ricoverati una tranquilla vecchiaia, tra cure ed assistenza sanitaria. In realtà, come hanno scoperto i carabinieri, si trattava di una vera e propria “clinica degli orrori”, in cui i pazienti subivano vessazioni di ogni tipo.
Sotto accusa è finita quindi la gestione di una casa di riposo dell’entroterra di Chiavari, “I Cedri di Ne” in cui il personale maltrattava, picchiava e faceva denudare i pazienti disabili o malati psichici.
Gli ordini di arresto, eseguiti oggi dai carabinieri di Chiavari, S. Margherita e dai Nas di Genova, sono stati
firmati dal giudice Gabriella Dotto, del Tribunale di Chiavari.
L’operazione “Mano pesante” aveva avuto inizio nell’ottobre scorso, con la collocazione di microspie e telecamere
all’interno della struttura terapeutica che ospita 32 degenti, tra cui anche alcuni minorenni affetti da gravi turbe psichiche.
Erano seguiti da trenta unità tra dipendenti diretti e collaboratori esterni. Le riprese inequivocabilmente hanno messo
in luce una situazione fuori legge con maltrattamenti di vario genere sia psicologici che fisici, tali da indurre gli
inquirenti a intervenire subito per scongiurare pericoli ancora più gravi per i degenti.
I rappresentanti della Cedri spa, società che gestisce la comunità di Ne, hanno dato incarico all’avvocato Elio di Rella del foro di Genova di tutelare l’immagine della società in quanto parte lesa dal comportamento tenuto dai sette dipendenti arrestati.
L’indagine, condotta dagli uomini dell’Arma di Chiavari, ha così portato agli arresti domiciliari per sette persone, tra infermieri ed operatori sanitari.
I sette sono accusati di sequestro di persona, violenza privata, maltrattamenti. L’indagine è nata dalle denunce dei familiari di alcuni disabili.