Vacanze in tempo di crisi: pranzo al sacco per un italiano su tre

Coldiretti - campagna amica

Se la crisi costretto molti italiani a rinunciare alle vacanze, anche chi alla fine ha deciso di partire, deve fare i conti con la necessità di far quadrare i conti. Così si risparmia dove si può a cominciare dal pranzo: per un italiano su tre quest’anno bar e ristoranti sono stati sostituiti dal pranzo al sacco.

Ma il consumatore sembra anche più accorto nella scelta: privilegia prodotti freschi. Pranzo al sacco in vacanza per un italiano su tre che rispetto al passato ha deciso di evitare il ristorante e di cucinare o preparare da solo i cibi da portare in viaggio, in spiaggia, in montagna o durante le visite nelle città d’arte.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Swg per l’estate 2012 in vista del Ferragosto nel sottolineare che si tratta di una percentuale quasi doppia a quella dello scorso anno quando erano appena il 19 per cento. In aumento – sottolinea la Coldiretti – sono anche le simpatie per paninoteche e take away che più del passato sono preferiti rispetto al ristorante dal 30 per cento degli italiani.

Secondo l’indagine Coldiretti/Swg tra i cibi da spiaggia più gettonati figurano la frutta (74 per cento), i salumi (67 per cento) e i formaggi (57 per cento) con il pane (70 per cento), ma non manca chi sceglie le verdure (33 per cento) o piatti pronti (22 per cento) come pasta e riso freddo, pasticcio e lasagne. Appena l’8 per cento – continua la Coldiretti – preferisce la carne in scatola, il prodotto simbolo delle gite degli anni ’60, mentre tra le bevande oltre all’acqua (77 per cento), ci sono nella lista della spesa i succhi di frutta (29 per cento), la birra (28 per cento) e il vino (15 per cento)

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.