Rischio idrogeologico, Briano: “Al via quattro progetti per prevenire il dissesto e promuovere il territorio”

Regione. Proprietari dei boschi dell’alta Val Polcevera cercasi. È quasi un annuncio quello che lancia l’assessorato all’ambiente della Regione Liguria per migliorare la gestione dei boschi abbandonati, nell’ambito del progetto europeo Sylvamed sulla prevenzione del rischio idrogeologico. L’obiettivo è quello di individuare i proprietari dei terreni boschivi dell’alta Val Polcevera su cui insistono circa cento appezzamenti di terra per altrettanti proprietari.

L’iniziativa è finanziata con circa 70.000 euro stanziate dal progetto di cooperazione con le Regioni Mediterranee interessate dallo stesso problema. L’opera di monitoraggio è partita a settembre nel 2010 con l’analisi delle aree maggiormente a rischio frana ed è previsto che si concluda il prossimo anno. “Stiamo cercando di individuare i proprietari terrieri – afferma l’assessore all’ambiente della Regione Liguria Renata Briano –, grazie al prezioso e indispensabile aiuto dei Comuni e del centro di educazione ambientale della Val Polcevera”. Una volta individuati, la Regione chiederà di mettere a disposizione i terreni alle imprese che operano nel settore del taglio e della trasformazione del legno. Si potrà così utilizzare il legno locale per gestire al meglio la risorsa bosco, evitando che l’abbandono dei terreni provochi ulteriori rischi di frana. “Questo progetto europeo – spiegano Michele Malfatti, Giancarlo Campora e Mauro Vigo, sindaci rispettivamente di Mignanego, di Campomorone e di Ceranesi – si inquadra in modo ottimale nelle attività, nelle competenze e nelle finalità delle amministrazioni locali. In un quadro poi di risorse economiche e umane a disposizione degli enti in continua riduzione e in un contesto di condizioni finanziarie e lavorative che assume aspetti a tratti drammatici, soprattutto nell’entroterra, la possibilità di attivare un circolo virtuoso che abbia tra le sue finalità anche la creazione di lavoro a livello locale, attraverso il coinvolgimento di aziende del territorio, costituisce la cosiddetta chiusura del cerchio”.

Un’analoga esperienza è già stata avviata nel Parco dell’Aveto nell’ambito del progetto Robinwood Plus, per promuovere l’utilizzo del legno locale per l’artigianato e per l’edilizia locale. “Attraverso il Museo del Bosco – aggiunge il presidente del Parco Giuseppe Maggiolo – si può avere un senso complessivo di tutta la filiera legata alla realtà del legno, materiale naturale e importantissimo in tutti i suoi usi sin dalle più remote epoche storiche e ora tema portante di un progetto di respiro internazionale, per far capire quali sono stati e quali saranno gli utilizzi di questa risorsa a vantaggio dell’uomo e degli ecosistemi”.
La valorizzazione del territorio passa anche attraverso una migliore informazione ai turisti che visitano la Liguria. Per costoro la Regione, attraverso il Parco di Portofino, ha messo a punto un’applicazione per iPad e per iPhone che consentirà ai turisti di ottenere in tempo reale informazioni sulle caratteristiche naturali del Parco, consentendo una migliore fruizione della visita e offrendo la possibilità di apprezzare le bellezze naturali del territorio. Si tratta di un’azione pilota nell’ambito del progetto di cooperazione marittimo Corem, che ha stanziato per la Liguria un totale di circa un milione e mezzo di euro, di cui circa 140.000 dedicati all’azione di comunicazione del Parco di Portofino. Un’applicazione che in futuro potrà essere estesa a tutte le aree protette liguri. “Grazie a questo progetto – sottolinea Francesco Olivari, presidente del Parco di Portofino – abbiamo potuto introdurre nuove tecnologie informative a impatto ambientale nullo. Le nostre applicazioni e i QRcode hanno già trovato il consenso da parte di centinaia di fruitori”.

Per informare i turisti è stata inoltre dedicata una misura di comunicazione e di informazione sul funzionamento della raccolta differenziata nei Comuni di Pietra Ligure e di Laigueglia, selezionati attraverso un bando dalla Regione come aree pilota. Già quest’estate coloro che alloggeranno nei comuni o che frequenteranno le loro spiagge riceveranno informazioni per una migliore gestione dei rifiuti. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto di cooperazione marittimo ResMar che stanzia per la Liguria 940.000 euro, 250.000 circa dei quali per le azioni volte a favorire la raccolta differenziata. Soddisfazione viene espressa dai sindaci Luigi De Vincenzi e Franco Maglione: “Il progetto europeo ResMar rappresenta per i nostri due Comuni un’interessante opportunità per incentivare la raccolta differenziata, sia con interventi diretti mirati a ottimizzare il servizio sia con campagne di comunicazione e di informazione volte a sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza e in particolare i turisti sulla corretta separazione delle diverse tipologie di materiali, al fine di raggiungere l’obiettivo di legge del 65% entro il 31 dicembre 2012, che rappresenta anche un impegno formalizzato nei documenti di Politica Ambientale”.

Ricadute positive non solo a livello locale, ma anche in ambito regionale, come spiega Renata Briano: “Dai progetti europei abbiamo tratto e trarremo molti benefici, a cominciare dalla possibilità di sviluppare modalità di lavoro innovative, prendendo spunto dalle azioni messe in atto dalle altre Regioni europee. Il valore della cooperazione è molto rilevante soprattutto in campo ambientale, in quanto le problematiche territoriali superano i confini amministrativi delle regioni e degli stati”.

“In un periodo di crisi e di tagli come quello attuale – conclude l’assessore Briano –, l’ambiente deve essere visto come un ulteriore volano di sviluppo. Grazie ai progetti stiamo lavorando per promuovere economie locali che sappiano valorizzare il territorio, le sue bellezze naturali e i suoi prodotti, guardando sia all’entroterra che alla costa. Per far ciò abbiamo bisogno di ottimizzare le risorse che abbiamo ottenuto e quelle che otterremo. La sfida oggi è quella di integrare diversi progetti al fine di raggiungere obiettivi strategici comuni, collaborando con il territorio e continuando a rimanere aggiornati”.

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