Cronaca

Terremoto: le precauzioni da seguire in caso di scossa sismica

De Ferrari

Genova. Si è innescata la paura tra molti cittadini di Genova e della provincia con la violenta scossa di terremoto che ha colpito, nel Nord Italia, anche la Liguria. Un sisma di magnitudo 5.4 secondo le prime stime, con epicentro in Emilia Romagna, in provincia di Parma. Quasi dieci secondi di movimento tellurico prolungato.

Cosa fare durante l’evento sismico? Le precauzioni arrivano direttamente dal Servizio Sismico Nazionale. “La scossa di per sé non costituisce una minaccia per l’incolumità delle persone – precisa l’istituzione – Non è reale il pericolo dell’aprirsi di voragini che ‘inghiottono’ persone o cose. Quello che provoca vittime durante un terremoto è principalmente il crollo degli edifici o di parte di essi; inoltre costituisce un grave pericolo per l’incolumità anche la caduta di quello che c’è dentro l’edificio ed alcuni fenomeni collegati quali incendi ed esplosioni dovute a perdite di gas”.

“Bisogna dunque avere preventivamente un’idea ben chiara di quali sono le posizioni all’interno di un edificio o i luoghi all’esterno che si possono considerare pericolosi. Al momento del terremoto non si ha poi realmente tempo per fare qualcosa di più che non riordinare le idee: una scossa, anche se sembra che duri un’eternità, può al massimo durare poco più di un minuto e gli intervalli fra le scosse possono essere di pochi secondi” precisa il Servizio Sismico .

“Quando si è all’interno di un edificio – prosegue – seguendo il primo impulso in genere tutti sono portati a precipitarsi all’esterno: ciò può essere rischioso a meno che non ci si trovi proprio in vicinanza di una porta d’ingresso che immette immediatamente in un ampio luogo aperto. E’ opportuno mantenere la calma, evitando di allarmare con grida gli altri, senza precipitarsi all’esterno ma cercare il posto più sicuro nell’ambiente in cui ci si trova”.

“Il rischio principale è rappresentato dai crolli o dalla caduta di mobili pesanti e suppellettili. Prima di tutto è meglio cercare un rifugio sicuro sotto gli elementi più solidi dell’edificio: le pareti portanti, gli architravi e gli angoli in genere. E’ opportuno tenersi lontani da tutto ciò che ci può cadere addosso cercando riparo sotto robusti tavoli o letti” è il suggerimento.

Quando si è all’esterno di un edificio, invece, il Servizio Sismico chiarisce: “Se il terremoto ci sorprende fuori casa, il pericolo principale deriva da tutto ciò che può crollare. E’ necessario pertanto non cercare riparo sotto i cornicioni o le grondaie e non sostare sotto le linee elettriche. Se si è distanti da un luogo aperto, per avere una protezione più adeguata, è sufficiente mettersi sotto l’architrave di un portone”.

“Trovandosi in automobile – aggiunge – è opportuno evitare di sostare sotto o sopra i ponti o i cavalcavia, vicino a costruzioni e comunque in zone dove possono verificarsi smottamenti o frane”.

Cosa fare dopo un terremoto? “Al termine di una forte scossa ci possono essere morti, feriti e molti danni. Nei momenti immediatamente successivi è opportuno attenersi ad alcune semplici norme per essere il più possibile di aiuto alla comunità e per non intralciare i soccorsi. Chi si trova all’interno di un edificio, prima di uscire deve: spegnere i fuochi eventualmente accesi e non accenderne altri neanche se la stanza è al buio; chiudere gli interruttori centrali del gas e della luce; controllare se ci sono perdite di gas; se ci sono, aprire porte e finestre e segnalare il guasto all’autorità competente” osserva il Servizio Sismico Nazionale.

“Si deve poi lasciare l’edificio per recarsi in un luogo aperto uscendo con cautela e prestando molta attenzione sia a quello che può ancora cadere sia ad oggetti taglienti che si possono ancora incontrare nel percorso. Se ci si trova in un edificio a più piani non è consigliabile usare l’ascensore. Una volta all’esterno, è necessario mantenere la calma, prestare i primi soccorsi agli eventuali feriti e mettersi a disposizione delle autorità. Evitate di usare l’automobile e il telefono se non per casi gravi o urgenti”. Queste le precauzioni enumerate dal Servizio Sismico.

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