Cronaca

Costa Concordia, tra i naufraghi un marittimo: “La situazione è stata gestita malissimo”

naufragio

Le testimonianze si moltiplicano. Anche le prese di posizioni, sia delle istituzioni sia delle parte in causa. Per quanto si cerchino ancora dei dispersi e si teme che il numero dei morti possa salire, è già cominciata la ricerca delle cause e l’incrocio delle accuse.

“E’ stata un’esperienza tremenda. Sono ancora scosso, ma anche furioso perché non si può gestire una situazione di emergenza come hanno fatto il comandante e l’equipaggio della nave. Sono stati degli incompetenti”. A lanciare queste accuse non è un passeggero qualunque: Giuseppe Lanzafame, 42 anni, messinese, che insieme alla moglie e alle due figlie di 7 e 14 anni era in crociera sulla Costa Concordia, è infatti stato imbarcato per diversi anni su alcune petroliere come marittimo per un compagnia genovese.

Oggi Lanzafame non fa più che questo lavoro e dirige un grande supermercato a Messina, ma la sua esperienza di uomo di mare lo porta a mettere sul banco degli imputati chi ha gestito le operazioni di evacuazione della nave subito dopo l’incidente. “Ci hanno fatto restare sul ponte per un’ora e mezza senza dirci niente, i passeggeri erano in preda alla disperazione e qualcuno per il panico si è gettato in mare”, racconta al telefono mentre si trova su un pullman diretto a Roma con la sua famiglia.

“Mi sono subito accorto dell’impreparazione del personale – sottolinea l’ex marittimo – che non sapeva come calare in mare le scialuppe. Inoltre molti non riuscivamo a comunicare con noi perché stranieri: non parlavano italiano, ma neanche inglese. Ad un certo punto ho dovuto spiegare io ad uno di loro come manovrare le scialuppe e mi sono messo alla guida dell’imbarcazione perché loro non sapevano che fare ed erano più spaventati di noi”. Lanzafame ricostruisce poi i momenti terribili dell’incidente: “Stavamo cenando quando è avvenuto l’impatto, nella sala da pranzo la gente ha cominciato a urlare anche se il personale ci diceva di stare calmi. Ho capito subito la gravità della situazione e l’errore del comandante che prima è finito sugli scogli e poi ha fatto una manovra all’ultimo momento, portando la nave in una secca”.

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