Economia

Fincantieri Sestri, il presidio continua: “Senza risposte dal Governo bloccheremo il cantiere”

fincantieri protesta

Genova. E’ stato un Natale amaro per i lavoratori Fincantieri di Sestri Ponente, preoccupati dalla prospettiva di rimanere a casa entro marzo 2012, quando sarà terminata la costruzione dell’ultima nave.

Nei giorni scorsi erano rimasti in presidio davanti al cantiere, oggi la lotta continua. “Abbiamo intrapreso questa battaglia perchè è stato firmato da Film e Uil un accordo nazionale separato che avrà conseguenze tragiche per il nostro cantiere”, spiega Giulio Troccoli, membro per la Fiom-Cgil dell’Rsu Fincantieri. “Nell’accordo si prevede la cassa integrazione per due anni al fine di riorganizzare il cantiere navale, ma a spaventare i lavoratori è il futuro”.

“Al di là della cassa integrazione, abbastanza scontata – continua Troccoli – è il processo di riorganizzazione che è terribile. Prevede che il nostro cantiere sia escluso dalla costruzione delle crociere. Per cui da marzo siamo nel buio più completo, senza nessun tipo di prospettiva”.

I lavoratori promettono battaglia: “Il 2 gennaio, alla riapertura del cantiere per le vacanze, faremo assemblea e decideremo tutti insieme come proseguire la nostra lotta. Speriamo comunque che l’incontro con il Governo e con il ministro dello Sviluppo economico Passera possa darci qualche certezza”.

Comunque vada, si prevede che l’ultima nave in costruzione non sarà consegnata tanto presto: “Abbiamo fermato i lavori giovedì scorso, le prove mare programmate per il 20 gennaio saranno ritardate sicuramente e se ne riparlerà a fine mese. Se poi l’incontro con il ministro non darà risultati certi, noi saremo obbligati a bloccare le prove mare”.

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