Trasporti, Vesco: “I pendolari di ferro e gomma si preparino alla catastrofe”

Enrico Vesco

Genova. Il toto ministri è durato fino a che Mario Monti ha sciolto la riserva. Oggi il passo è lasciato alla domanda decisiva: “le cose miglioreranno o peggioreranno?”. Se l’assessore Pippo Rossetti si è detto molto soddisfatto della scelta di Francesco Profumo, nella situazione del trasporto pubblico Enrico Vesco è sembrato decisamente più cauto. Non è una questione legata a Passera bensì alla congiuntura.

Per quanto riguarda il nuovo governo: “Ci sono luce e ombre, ma se consideriamo che è stato insensibile un governo che aveva delle antenne sul territorio, con questo che ha meno antenne e temo guardi al trasporto più come un problema economico, non so cosa possa accadere”.

Non usa mezzi termini Vesco, che dimesso non può che dire: “Qui rischiamo di andare verso la fine del trasporto pubblico, una catastrofe che potrebbe non essere così lontana. Io spero solo – aggiunge l’assessore – che il governo sia abbastanza responsabile da non far fallire un’azienda che è un patrimonio per il paese, perché con un bilancio così dubito possa sopravvivere”.

In Liguria il trasporto pubblico muove più di 4mila pendolari ogni giorno, dal 2010 al 2012 i tagli per sono stati consistenti. Il problema nella regione non è solo il ferro, ma anche il trasporto su gomma: “Noi a oggi diciamo all’Amt che abbiamo a disposizione 10 milioni di meno, noi abbiamo venti milioni in meno, Amt vale quasi il 50% del trasporto pubblico locale e dunque abbiamo per loro quasi 10 milioni in meno”.

Per un uomo con la storia politica di Vesco è ancora più difficile accettare una situazione di questo tipo, proprio perché qui rischia di fallire il concetto stesso di servizio pubblico. “Se non riesce l’Alta velocità ad ammortizzare i costi, come si pretende lo possano fare i treni regionali? Dalle tariffe si può ricavare al massimo 1/3 del costo, ma non di più”.

“In questo modo – continua l’assessore – la Giunta regionale ha deciso di evitare tagli drastici, almeno fino al 28 febbraio, nell’attesa di un provvedimento del nuovo Governo, cercando così di continuare a garantire il servizio regionale e di andare incontro alle esigenze di pendolari e lavoratori oltre che degli utenti ferroviari. Inoltre al momento garantire il proseguimento della carta TuttoTreno”.

“L’impegno della Regione Liguria – conclude l’assessore Vesco – insieme alle altre regioni italiane è quello di aprire un confronto con il nuovo governo per ottenere le risorse aggiuntive che erano state promesse, ma non inserite nella legge di stabilità. In caso contrario dovremo mettere in atto una manovra pesantissima del valore di 22 milioni di euro sul trasporto ferroviario regionale a partire dal 1 aprile, riducendo del 35-40% i treni”.

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