Cronaca

‘Ndrangheta in Liguria, Pisanu: “Qui preferisce le mazzette al kalashnikov”

pisanu

Genova. Lo aveva già anticipato ieri “nonostante la civiltà del popolo ligure la mafia ha trovato aree di complicità, una zona grigia che ne facilita l’attività”, e anche oggi, nella seconda giornata di audizioni della Commissione parlamentare di inchiesta antimafia in Prefettura a Genova, il presidente Beppe Pisanu, ha ribadito il concetto: “l”Ndrangheta in Liguria c’è e guai a sottovalutarla”.

Pisanu ha tracciato un quadro ben preciso su un fenomeno che su tutto il territorio regionale ha ormai conseguito “posizioni importanti soprattutto nella gestione delle cave, nel movimento terra, nel ciclo dei rifiuti, mentre in Italia è alto il suo interesse nel settore delle nanotecnologie e della energia alternativa”. Secondo Pisanu la ‘ndrangheta e’ “la più forte delle altre organizzazioni criminali” quella che ha “maggiore capacità di espansione. In Liguria si è organizzata in ‘locali’ guidati da una camera di compensazione e controllo che coordina il sud del Piemonte e la Francia”.

Ma la differenza rispetto al sud, e in particolare alla Calabria, dove la ‘ndrangheta ha le sue origini, risiede nel metodo. “Sul continente – ha detto Pisanu – la ‘ndrangheta ha ridotto al minimo l’intervento militare e preferisce l’uso di forme più sofisticate come il guadagno facile e la partecipazione in società per future scalate”, ovvero “qui la ‘ndrangheta preferisce le mazzette al kalashnikov”.

Ad acuire le possibilità di infiltrazioni e le capacità di manovrare il tessuto politico ed economico da parte delle organizzazioni criminali c’è la crisi economica, “l’Eldorado delle mafie”, come l’ha definita Pisanu. “Disponendo di denaro in quantità illimitata – ha detto il presidente della Commissione – la mafia può ‘sedurre’ aziende e persone in difficoltà. Quindi può far conquiste più facili di quanto accadrebbe in tempi di ordinaria vitalità economica e sociale”.

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