Cronaca

Alluvioni in Liguria, geologo: “Prevenzione fondamentale, anche come fonte di occupazione”

sestri ponente fango

Liguria. Quando capitano tragedie come le alluvioni di Genova dell’anno scorso e quella attuale di Spezia, si parla di eventi eccezionali, ma secondo i geologi queste situazioni non sono più così rare, anzi, si verificano almeno una volta all’anno e quindi bisognerebbe prendere provvedimenti per affrontarle in modo serio e soprattutto prevenirle. “Ormai da molto tempo abbiamo indicato la strada da seguire, ovvero quella di creare una legge organica di governo del territorio – spiega Giuliano Antonielli, consigliere nazionale e regionale dei geologi – dobbiamo passare dalla cultura del ripristino a quella della prevenzione. La tutela del territorio non deve essere vista come un costo, ma come un modo per risparmiare. Se guardiamo le cifre che vengono spese ogni anno per gli interventi di ripristino, infatti, possiamo capire che vengono a costare 10 volte tanto rispetto a quanto costerebbe una corretta prevenzione. Per non parlare delle possibilità di salvare vite umane, che non hanno prezzo”.

Secondo Antonielli, tra l’altro, è inutile intervenire solamente sulle città, come viene fatto nei capoluoghi liguri, ma si deve risalire a monte. “I problemi nascono dalla mancata gestione dei boschi, dei versanti e quant’altro – continua – un tempo le persone si preoccupavano di curare queste zone, anche perché in molto vivevano nei territori boschive e in campagna, ma ora non più così e le conseguenze si vedono. Eppure sarebbero interventi con un costo relativamente basso e potrebbero inoltre rappresentare un volano per l’economia, creando occupazione”.

Il geologo fa l’esempio di quanto accaduto negli Stati Uniti subito dopo la crisi del 1929. “Roosevelt, che sicuramente non era un Presidente ambientalista, aveva capito che la cura del territorio poteva essere un volano per l’economia, tanto è vero che investì sul sistema idrogeologico e occupò ben 350 mila disoccupati – spiega – la stessa cosa, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, potrebbe avvenire anche in Liguria”. Insomma, da qualche parte bisogna iniziare. “Siamo indietro di decine di anni, ma bisognerebbe incominciare ad agire, anche partendo con piccoli interventi”.

Già dall’anno scorso i geologi avevano tra l’altro indicato alcune possibili iniziative. “Ironicamente, ma neanche tanto, abbiamo lanciato l’ipotesi di istituire il geologo ‘condotto’, ovvero una specie di medico del territorio – conclude Antonielli – un esperto in grado di capire le necessità di ogni zona”.

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