Serra Riccò. Il processo per la morte di Giorgio Lorefice, il vigile del fuoco che ha perso la vita il 26 gennaio 2005 nell’esplosione di un capannone a Serra Riccò, durante il travaso di gpl da un’autocisterna a un serbatoio interrato, si è concluso con una condanna e una assoluzione.
Simone Bonomelli, l’autista dell’autobotte, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi. Assolto invece con formula piena Alessandro Pellegrini, titolare della Sa.re.gas, la ditta a cui apparteneva il mezzo. Il pm Biagio Mazzeo aveva chiesto per entrambi tre anni di reclusione.
Le accuse nei loro confronti erano di incendio colposo aggravato e omicidio colposo. L’esplosione in cui morì Lorefice, 50 anni, sposato e con due figlie, avvenne nel primo pomeriggio, mentre nel cortile dell’azienda Gbm, a Serra Riccò, era in corso un incendio scoppiato durante l’operazione di travaso.
Il vigile del fuoco fece appena in tempo a gridare “via tutti” e poi fu investito dall’esplosione dell’autobotte. Altri sei vigili del fuoco rimasero feriti dalle schegge degli infissi e della cisterna. Furono una quindicina le persone che dovettero ricorrere alle cure dell’ospedale.