Genova. Denunciare il proprio figlio per una mamma deve essere umanamente difficile e come per tutte le prove ardue della vita, per affrontarle a muso duro occorre tanto coraggio. Oppure, è la forza della disperazione a prendere il sopravvento e spingere una donna arrivata in Italia da un paese lontano in cerca di maggior fortuna, a chiedere alla polizia di porre un freno alla sregolatezza del proprio figlio, sottoposto agli arresti domiciliari nella stessa casa di famiglia, con cui la convivenza ogni giorno che passa diventa più difficile.
Liti, discussioni di un ventenne con il proprio genitore, che ormai, però appaiono sterili, rompono gli argini delle peggiori parole e dei cattivi pensieri. Tutto in un attimo crolla nell’animo di una mamma, che lotta per se stessa e per la sua prole, vedendo quel ragazzo che afferra alcuni oggetti da un mobile e scappa via, verso il centro storico genovese, verso le brutte compagnie. Eppure lei ha lasciato la sua terra giocando con il destino, ha affrontato tante battaglie, ma questa con un figlio “difficile” non la può combattere da sola. Gli agenti del commissariato centro lo rintracciano in via Gramsci a fine giornata, dopo l’evasione mattutina da casa, portando via la play station e una videocamera e senza fare sapere più nulla di sé. Il giovane è stato arrestato.