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Privatizzazione dell’acqua, Rifondazione Comunista: “Io non me la bevo”

rifondazione comunista

Genova. “I referendum contro la privatizzazione dell’acqua che sono stati approvati dalla corte costituzionale sono un importante occasione per riflettere su ciò che, dove è stata approvata, la privatizzazione ha prodotto – spiega il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista – Nel caso di Genova, dove la gestione del servizio idrico integrato è in mano a fondi speculativi, banche e solo in quota parte ad Enti Locali. Stiamo parlando di Iren”.

“Questi sono gli effetti più gravi che tale gestione ha fino ad oggi prodotto: aumento delle tariffe, diminuzione dell’occupazione, esautorazione del Consiglio Comunale da qualunque controllo – continuano – Questa situazione si è manifestata in maniera pubblica nei comuni della provincia; alcuni di essi stanno infatti chiedendo di uscire dall’ambito territoriale ottimale (ATO), accusandolo di aver prodotto soltanto benefici per il gestore unico, senza alcuna ricaduta positiva sui cittadini e sull’economia dell’entroterra. C’è da chiedersi i motivi per cui le forze politiche genovesi continuino a perseguire tale strada senza accorgersi che tale ricaduta manca anche per Genova e da auspicare che cambino al più presto strada”.

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